1° MAGGIO 2019 RIFORMARE L’IDEA DEL LAVORO PER UNA REALE PARTECIPAZIONE

Gentili colleghi,

in occasione della ricorrente giornata celebrativa del lavoro, si condivide una riflessione del nostro Segretario Generale sulla giornata del 1 Maggio.

Un caro saluto e una buona festa a tutti voi.

Questa giornata, più che festeggiare un principio costituzionale, può essere l’occasione per delle riflessioni sul lavoro in una società globalizzata, in cui sempre meno incide il potere della politica e sempre più quello della finanza.
Ma, partendo dal presupposto che lo Stato sia l’immagine della volontà dell’insieme, le sue funzioni dovrebbero essere rivolte ad allargare tutto ciò che di positivo si manifesti nelle sue componenti, facilitando il passaggio dalla potenzialità all’azione, dalla forza al lavoro. Ma, spesso abbiamo la forte sensazione che le strutture di governo cambino, approvino o annullino le regole sul lavoro, seguendo le volontà di gruppi di potere che riescono a dettare l’agenda dei lavori alla politica, trattando lo Stato come una società per azioni.
Ed invece l’Italia deve rinsaldare, attraverso una occupazione che veda il lavoratore protagonista e partecipe, i vincoli profondi e vitali tra i cittadini. E per arrivare a questo è necessario che ogni cittadino possa realmente conoscere e comprendere dove si trova e cosa sta facendo, con la collaborazione attiva al lavoro che svolge nella sua qualità di uomo, non di macchina.
Finora, la somma di esperienze negative, che durano da molti anni, ha reso il popolo sfiduciato di fronte a coloro che parlano di benessere, trasparenza, onestà, pluralismo e poi si oppongono alle norme più banali sulla presenza/partecipazione dei lavoratori alla ricchezza collettiva, o ad un semplice “contributo di solidarietà”.
E così tutti diventiamo restii ad impegnarci a fondo, poiché l’anonimato e l’irresponsabilità circolare dei vertici burocratici e politici, sono abissi senza fondo che inghiottono le giornate di lavoro velocemente, l’una dopo l’altra, fino a mangiarsi tutta una vita.
In questo quadro si inserisce la proposta di Confintesa, che non vede il lavoro solo come un mezzo di
sostentamento ma anche di educazione e di formazione, perché noi siamo convinti che la necessità per l’uomo non sia solo la sopravvivenza fisiologica, ma la presa di coscienza della sua partecipazione ad un lavoro collettivo. Se si farà in modo che ogni cittadino diventi, in un certo modo, un “individuo politico”, responsabile del suo lavoro e con spirito di cooperazione, si sarà rivoluzionato realmente il concetto di capitale, lavoro e la società in cui questo avviene.
Non stiamo parlando, semplicemente, di avere più lavoro, ma di iniziare una rivoluzione culturale, di un nuovo
approccio al senso e alla cultura del lavoro. È evidente che l’impoverimento della maggior parte degli italiani, e anche la tanta voglia di violare le leggi fiscali, deriva da una tassazione al di là dell’immaginabile. Inoltre, non ha
aiutato l’assenza di una serie di norme, come il salario minimo legale, il rispetto del pluralismo nella
rappresentanza dei lavoratori, base per arrivare alle regole per la partecipazione cosciente e attiva dei
lavoratori. C’è bisogno, in sintesi, di un nuovo Umanesimo del Lavoro che ponga al centro della produzione
l’Uomo e non gli interessi di pochi o logiche di mercato manovrate dalla finanza e dagli algoritmi di poteri
sempre più occulti e sempre più forti.
In conclusione, in questa giornata che dovrebbe ricordare l’art. 1 della Costituzione, ma che sembra ogni anno celebrarne il funerale, facciamo un appello a tutti i cittadini, ed in special modo a chi ha maggior responsabilità su questi temi, ovvero al mondo della politica, affinché inizi un processo di revisione organica della legislazione sul lavoro, a partire dalla Carta Costituzionale ed alle norme, mai applicate, che dovrebbero regolamentare la vita delle Associazioni di rappresentanza collettiva, per attivare un meccanismo virtuoso che permetta la
rivoluzione culturale di cui abbiamo brevemente accennato.

Segretario Generale

Francesco Prudenzano