Covid-19 e protocolli per la sicurezza sui luoghi di lavoro della P.A. nella Fase 3
Confintesa interviene sulla bozza dell’ulteriore “Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19”.
Invitati, insieme alle altre OO.SS., il Segretario Generale di Confintesa Francesco Prudenzano e il Segretario Generale di Confintesa FP Claudia Ratti hanno partecipato all’apposita riunione indetta in videoconferenza dal Ministero per la Pubblica amministrazione per discutere del merito tecnico della proposta.
Francesco Prudenzano ha tenuto fermamente a sottolineare la necessità che il Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone trasmetta un atto di indirizzo all’Aran per procedere con delle code contrattuali, per ogni CCNL attualmente in vigore, affinché non rimanga un atto regolamentare unilaterale. “Infatti -afferma- la Ministra Dadone, e chi per lei, vorrebbe far passare il protocollo sulla sicurezza nei posti di lavoro pubblici, a seguito del Covid-19, come un atto di competenza ministeriale e non come un argomento da recepire nei contratti di lavoro vigenti”. Secondo il Segretario Generale di Confintesa il Ministero sta “mettendo in atto pratiche di riconoscimento della rappresentanza sindacale di fatto, ignorando l’impianto legislativo che esiste in Italia dal 1993, adottato proprio per legittimare e rendere efficaci erga omnes gli accordi sindacali del pubblico impiego”.
Nonostante le rimostranze, Confintesa rimane comunque al tavolo della discussione per apportare il proprio contributo al documento.
Claudia Ratti, durante l’incontro, ha analizzato nel dettaglio i diversi i punti su cui si ritengono opportune delle modifiche e/o integrazioni.
Tra questi, laddove nella bozza si prevede che “le pubbliche amministrazioni si impegnino […] a garantire l’uso di mascherine chirurgiche da parte dei lavoratori che svolgono attività in presenza o che lavorino in maniera ordinaria in postazioni di lavoro in spazi condivisi”, Confintesa chiede che si specifichi che il Datore di Lavoro si impegni anche a fornire e non solo a garantire l’uso delle mascherine, in conformità a quanto previsto dall’articolo 71 d.lgs. 81/08. Si invita inoltre a rimuovere il termine “chirurgiche” in quanto si ritiene essere eccessivamente restrittivo per il personale non sanitario. La puntuale applicazione di un eventuale protocollo, infatti, comporterebbe l’obbligo di utilizzare mascherine “chirurgiche” e non anche quelle cosiddette di “comunità”.
Inoltre, poiché nel caso in cui la temperatura sia superiore ai 37.5° C non sarà consentito l’accesso del lavoratore, si propone di sospendere la trattenuta sui giorni di malattia.
Sul fronte della sorveglianza sanitaria si evidenzia che sarebbe opportuno prevedere la valutazione del rischio, di tutti i rischi (anche del Covid), anche per i soggetti che svolgono attività lavorativa ordinaria all’esterno del proprio ufficio e all’interno delle altre aziende o dei cantieri.