Dipendenti del Pubblico Impiego, quando il rinnovo contrattuale?
Un nuovo contratto collettivo che faccia da volano per la necessaria ripartenza. A rilanciare l’iniziativa che, per quanto unica nel panorama sindacale, è passata in sordina, il Segretario Generale di Confintesa FP Claudia Ratti la quale, in una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, ricorda: «I sette sindacati maggiormente rappresentativi del Comparto Funzioni Centrali, superando diffidenze, divisioni ed attriti, hanno lavorato per mesi su una piattaforma condivisa che hanno sottoposto all’attenzione del Ministro Dadone con l’obiettivo dichiarato di migliorare il funzionamento della Pubblica Amministrazione e il livello e la qualità dei servizi pubblici per cittadini ed imprese chiedendo di “intervenire con modifiche normative, ulteriori cambiamenti organizzativi, adeguati investimenti, anche di carattere politico, culturale e sociale in grado di valorizzare il ruolo che i dipendenti pubblici svolgono nell’adempimento delle proprie funzioni al servizio del Paese, recuperando il rispetto dei cittadini utenti e la fiducia nei confronti del lavoro pubblico. Il necessario ricambio generazionale impone inoltre di non disperdere competenze acquisite ed esperienze maturate all’interno delle amministrazioni”. Siamo stati ignorati come se una proposta unitaria di tutti i sindacati rappresentativi sia un fenomeno comune, invece è stata la prima volta in assoluto!»
«Il CCNL è scaduto il 31/12/2018 – rammenta Claudia Ratti – è indispensabile che il Governo manifesti concretamente la volontà di rinnovarlo perché rinnovo non vuol dire banalmente solo “aumenti economici” (ricordiamo che i dipendenti pubblici hanno avuto il contratto bloccato dal 2010 al 2018 e che gli aumenti sono stati ridicoli) ma vuol dire, riorganizzare un sistema arcaico riconoscendo (questo sì economicamente) il merito e uscendo dall’appiattimento».