LA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DEL COORDINAMENTO GIUSTIZIA
Il Segretario Generale Confintesa FP , Claudia Ratti, presenta la piattaforma rivendicativa del Coordinamento Giustizia:
«Essere “diversamente sindacalisti” oggi è una responsabilità, un impegno ed una sfida.
La nostra Federazione è stata costituita il 18 settembre 2000 da un piccolo gruppo di “visionari” rappresentato dall’odierno Segretario Confederale, Francesco Prudenzano, che volevano e vogliono, affermare principi, seguiti da comportamenti coerenti, per restituire dignità al Sindacato, mettendoci la faccia anche nelle battaglie che, pur sembrando minoritarie, difendono alti valori.
Il Coordinamento Giustizia è stato costituito il 19 ottobre 2005 con soli 19 iscritti, di cui 3 dirigenti sindacali (accanto a me ci sono sempre state Giuliana Andreozzi ed Angela Ferraro) che con costanza, piena fiducia, passione e buona volontà, credendo nella bontà delle rivendicazioni, hanno deciso di proseguire un percorso virtuoso, tutto in salita, senza mai fare compromessi di alcun tipo. Fin dai primi anni abbiamo trovato altri colleghi/amici che hanno condiviso e fatte proprie le nostre idee contribuendo alla crescita del Coordinamento, mi riferisco in particolare a Mariella Lodato, Alberto Di Cicco e Daniela Massotti… a seguire sono arrivati altri amici, dirigenti sindacali di alto valore e mi scuseranno se non li nomino tutti.
Oggi il Coordinamento “conta” al mese di giugno 2020 circa 1500 associati, è presente in quasi tutto il territorio nazionale ed è in costante crescita, aggregando colleghi entusiasti, su di loro e su quanti vorranno ancora seguirci, ho riposto il futuro per continuare un percorso di costruzione di un’alternativa sindacale che restituisca piena dignità ai lavoratori e che rappresenta un piccolo tassello della nostra Società nella quale si rispecchia.
La responsabilità è dei sindacati ma anche, e forse più, è di tanti lavoratori che o non partecipano (e sono più della metà del personale in servizio) o che appoggiano, per motivi vari, sindacalisti che hanno comportamenti clientelari, ben lontano dal benessere dei lavoratori e della collettività.
Concludo questa presentazione con le parole di Paulo Coelho: “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni”».