DP Palermo – Accordo Smart-Working e rientro in presenza

E’ stato siglato oggi il <<PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL LAVORO AGILE IN RELAZIONE ALL’EMERGENZA DA COVID-19>> per il Personale degli Uffici Provinciali dell’Agenzia delle Entrate di Palermo.

L’accordo lascia soddisfatta la nostra organizzazione ed è giunto al termine di tre incontri serrati, non privi di momentanei strappi ricuciti in virtù della lungimiranza che deve essere riconosciuta, pur nella diversità delle singole posizioni, alle OO.SS. , alla RSU ed alla Dirigenza.

Passando in rassegna i punti più rilevanti del protocollo che caratterizza la sede, confermate le linee generali nazionali, è stato previsto:

– <<La pianificazione (dei rientri in sede) viene effettuata con cadenza settimanale (art.2)>>; in tal modo, riteniamo, possa essere garantita la più ampia flessibilità, ai Colleghi, nelle scelte in conseguenza dell’attuale quadro di generale incertezza,

–  <<Ai lavoratori che svolgono attività indifferibili da eseguire necessariamente in presenza e che intendono accedere agli istituti di conciliazione vita-lavoro sarà garantita tale possibilità attraverso le opportune rotazioni dei lavoratori dell’Ufficio sulle descritte attività (art.2)>>; viene a colmarsi, ove sia necessario, la disparità di trattamento altrimenti riservata ai Colleghi addetti a lavorazioni non smartabili,

– <<Al ricorrere di particolari e motivate esigenze familiari e personali fino al termine dello stato di emergenza, è possibile prevedere prestazioni in smart working senza rientri in servizio, su autorizzazione del direttore provinciale (art. 2)>>;

– <<Fermo restando quanto previsto al comma 4, la flessibilità in entrata e in uscita prevista dal vigente accordo territoriale è sospesa, salvo per il personale che di volta in volta è addetto ai servizi al pubblico. Non viene fissata una soglia per i ritardi (art. 3)>>;

– <<Ferma restando la fattispecie di eccezionalità di cui al comma precedente, la prestazione lavorativa può essere resa in parte in presenza e parte in lavoro agile nella medesima giornata per i lavoratori inseriti nelle rotazioni delle presenze in Ufficio per l’erogazione dei servizi al pubblico garantendo comunque la presenza per tutto l’orario di apertura al pubblico nonché per i lavoratori genitori di figli minori di 14 anni garantendo metà l’orario giornaliero (art.3)>>; in tal modo si è inteso includere, seppur a carattere specifico, la possibilità di recuperare in smart-working prestazioni lavorative non concluse in sede.

– <<Il lavoratore è autorizzato a prelevare dall’ufficio il materiale necessario per svolgere la sua attività lavorativa fuori sede salvo espliciti dinieghi indicati dal responsabile di struttura. Il lavoratore dovrà tempestivamente comunicare eventuali smarrimenti o furti di documentazione di ufficio (art. 4)>>.

– <<Le fasce di contattabilità  sono alternativamente le seguenti e sono da concordare con il proprio responsabile di struttura:

  • 9.30 – 12.30
  • 15.00 – 18.00 (art.5)>>

 

L’accordo risulta, evidentemente, migliorativo rispetto al protocollo nazionale.

 

Riteniamo che ciò sia frutto del riconoscimento che la Dirigenza ha voluto accordare al valore espresso dalle prestazioni lavorative  rese in smart-working (e, quindi, all’impegno profuso, tra mille difficoltà, dai Colleghi) e che l’odierno protocollo costituisca, più in generale, un punto di partenza, in futuro, per la contrattualizzazione dello smart-working al di fuori di ogni fase emergenziale.

Fermo restando, non si nega, le perplessità che ancora attengono alle dotazioni tecnologiche.

 

Anche i numeri di tale operazione, secondo quanto prospettato dall’Amministrazione, sono notevoli tanto in termini di personale che accederà allo smart-working, quanto in relazione alle giornate da svolgersi in tale modalità dacché dovrebbe risultare ampiamente superata la soglia minima del 50% del monte ore da svolgersi in smart-working (al netto, ovviamente, dei lavoratori fragili).

Sotto tale prospettiva, a fronte della generalizzata adesione al profilo smart-working, questa Organizzazione auspica che:

venga garantito 1 solo rientro settimanale al Personale impegnato nelle lavorazioni cd. maggiormente smartabili (salvo eccezioni congiunturali) come prospettato dalla Dirigenza ed al contempo che

– venga riconosciuto, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, l’accoglimento di tutte le domande di rientro in sede, in considerazione del principio, già emerso in sede nazionale, della volontarietà della scelta dello smart-working.

 

29 settembre 2020

Il rappresentante sindacale Confintesa FP